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La scaletta dell’angelo custode

A cura di: G. Zuffa

Anni ’70. Alpi Apuane sul M. Pelato, Buca dei 2 Tunnel

In 60 anni di attivita’ speleologica e alpinistica, dal 1962 al 2022, delle mie 7 vite come hanno i gatti, ne ho gia’ consumate molte.

Non entro nella vicenda piu’ terribile di quando, a 20 anni, rimasi per 125 ore bloccato all’interno del Buco del Castello in alta val Brembana e ricevetti da 2 gruppi speleologici 2 telegrammi di sentite condoglianze per la mia morte.

Vi racconto invece di un incidente finito bene ma che poteva finire malissimo. Il fortunato che ne uscì vivo aveva un eccezionale angelo custode. Il mio mi ha gia’piu’volte minacciato di dimissioni.

Eravamo in esplorazione, su una nuova diramazione, alla Buca dei 2 Tunnel sul monte Pelato nelle Alpi Apuane insieme ad alcuni amici del GSPGC – Gruppo Speleologico Paletnologico Gaetano Clerici di Reggio Emilia. Erano gli anni ’70. La grotta chiudeva. Risalendo ci trovammo sotto un pozzo di 18 metri. Per primo arrivo ad un terrazzino in cima al pozzo, mi autoassicuro e do il via libera. Sale un reggiano. Dopo pochi metri sento un fortissimo strappo. La grotta trema: un enorme lastrone di roccia si e’ staccato 4, 5 metri sotto di me… Un gradino della scala ha fatto leva!

Il lastrone si incunea tra i cavi della scaletta (come verificheremo), ammucchia una dozzina di scalini che scorrono supercaricati dal lastrone che scende e questo salva la vita all’amico reggiano che stava salendo.

Il lastrone, leggermente deviato, invece di ucciderlo, gli passa appena a fianco, gli strappa la lampada a carburo e di riflesso il casco collegato con il tubo di gomma. Rimane appeso al dressler, svenuto, ma solo per il terribile spavento! E’ praticamente illeso!

Lo caliamo alla base del pozzo dove si riprende rapidamente, lo shock e’stato comunque notevole!

Il masso, che si è abbattuto sui 2 metri finali del pozzo, è talmente pesante che siamo costretti a tagliare i cavi della scaletta col martello per recuperare la scala residua. L’avventura si concluse festeggiando lo scampato pericolo in una trattoria della zona.

Dal 1932 il Gruppo Speleologico di Bologna conduce esplorazioni e studio di cavità naturali e artificiali.

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