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23.02.2020

Il Buco dell’Ossobuco

Partecipanti: Massimo Fabbri, Giuliano Rodolfi, Giorgio Longhi, Danilo Demaria, Michele Fantuzzi, Alessia Didonna.

L’incontro è alle 9.00 alla Palazza, dobbiamo andare a conoscere la nuova figlia di Minghino e Giuliano: il Buco dell’Ossobuco. 

La grotta è di recentissima scoperta: trovata nel settembre 2019 da Minghino, che piantando l’ennesimo ramo per terra (durante le sue consuete esplorazioni nel Parco dei Gessi con Giuliano), scoprì con stupore che il ramo non scendeva in verticale ma bensì in orizzontale e soffiava aria!!

L’ingresso è una fessura abbastanza stretta quindi scivoliamo per qualche metro su di un morbido tappeto di foglie prima di arrivare al cancello. 

L’ambiente è particolarmente vivo, ci sono molti ragni, che hanno fatto le sacche per le uova, e anche diverse dolicopode, non mancano i pipistrelli ed essendo molto vicina alla superficie spesso si incontrano delle radici. 

Giuliano si ferma all’inizio per continuare gli scavi nel tunnel mentre Minghino ci porta a fare il tour.

Una grotta tanto meravigliosa quanto piccina (per ora, chissà dove arriverà Giuliano) ricca di concrezioni spettacolari che vanno in ogni direzione, colate alte oltre 2 metri, il tunnel chiamato Condotta, un bellissimo arco squadrato di gesso pulitissimo alto più o meno come Giorgione e lungo almeno 3 metri e ancora piccole o grandi nicchie concrezionate su tutte le pareti, lame sottili che scendono dall’alto e anche una palladiana a forma quadrata che però non abbiamo visto, infatti ogni tanto incontriamo i nastri rossi e bianchi che indicano una zona protetta (Minghino il padrone di casa ci tiene all’estetica e vorrebbe sostituirli con delle catenelle, decisamente più eleganti).

Arriviamo fino all’attivo della grotta. C’è abbastanza fango per fare un centro benessere, ma dobbiamo risolvere il problema delle scalette: come arrivano i clienti senza far fatica? Avanzano due spicci da bilancio per fare l’ascensore? Tanto li recuperiamo con i biglietti d’ingresso.

Nonostante i prognostici anche Giorgione riesce a passare in tutti i meandri senza danneggiare particolarmente le preziose concrezioni, quindi una misura ora l’abbiamo.

All’uscita siamo stati sorpresi da un gruppo di camminatori che ci hanno fatto domande sulla grotta, i primi clienti li abbiamo già trovati!!

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